Networking Day San Patrignano ...Il giorno dopo...A fine Settembre un caro amico di dice "
vieni a Milano a conoscerlo poi mi dirai...:-) "
E' così che e' iniziata la mia Avventura, in senso letterale e fisico, con Gianluca Spadoni, lui non sa nemmeno chi sono, io invece sì !!!
Così vado sulla FIDUCIA e assisto alla serata ...rimango affascinata, incantata dal suo modo semplice e professionale, simpatico e concreto ...non si contano le risate e le battute, ogni tanto un po' di ossigeno serve al morale, alternate a serissime parole date per impegni presi.
Promuovo quindi Spadoni come mio mentore e lo inserisco nella mia lista personale nei 4/5 Formatori Eccellenti .
Partecipo a due giornate di formazione tenute da lui, Eccezionali !!! In tutto questo niente di particolare, sui Social vedo pubblicizzato questo Evento, il Networking Day 2018 e sento che si avvererà un sogno di tutta la vita : andare a San Patrignano !!! Nulla al mondo avrebbe potuto fermarmi , infatti per esserci ho dovuto fare il triplo salto al trapezio...ma...Eccomi qui davanti all'ingresso !!!
Eravamo in 1200 in quel Santa Santorum dell'Auditorium della Comunità
e si respirava un 'aria "Santa", come posso spiegarmi , moltissime persone con un rispetto quasi palpabile, un'attenzione reverenziale colma di curiosità mista al timore di poter invadere quel territorio dove si mescola privato e pubblico. L'atmosfera ricreata della Resurrezione, come ben ha detto a conclusione della giornata Gianluca Spadoni.
Il titolo di quest'anno " DisciplinanDo .
Che Evento !!!
Credo di aver partecipato ad un centinaio di corsi , nella mia vita, questo e' stato in assoluto , tenuto conto che è durato solo 6 ore, il più arricchente, quello che è riuscito ad "andare giù " , a toccare corde che difficilmente si lasciano toccare. Gli interventi, oserei dire , Planetari sono stati tanto diversi quanto complementari uno con l'altro.
All'uscita ho sentito persone che come me si sono detti ad alta voce . " un altr'anno a costo della vita Io ci saro' !!! Concludo con un'esternazione di Gratitudine a te Gianluca, non smettere mai di alzare l'asticella, ai ragazzi di SAMPA , a tutti coloro che, come noi nel nostro piccolo, in misura maggiore e con grande responsabilità, sostengono questo "Miracolo" e gli permettono di perdurare nel tempo !!!
Grazie, Grazie, Grazie !!!
RobertaCaglio.com
La mia missione... " Rendere possibili i Sogni degli Altri vivendo il Mio"
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lunedì 3 dicembre 2018
giovedì 9 giugno 2016
Dieci
punti chiave
per
sentirci a nostro agio mentre Parliamo in Pubblico !
-
Concentriamoci sul coinvolgere gli altri.
-
Mentre ci lasciamo andare e smettiamo di controllare tutto, magicamente il discorso diventa fluido e l'ansia scompare.
-
Partiamo come se fossimo già agli applausi: proviamo la certezza di riuscirci senza se e senza ma !
-
Attiriamo l'attenzione sulla prima persona che ci sorride, spostando gli sguardi degli altri su di lei
-
Se vogliamo fare qualsiasi cosa, es: alzarci o toglierci la giacca,chiediamo il permesso
-
Concentriamo la nostra attenzione sui contenuti, sugli argomenti il risultato sarà il nostro rilassamento
-
Parliamo sempre di ciò che vuole chi ci ascolta, attenzione ai loro bisogni
-
Guardiamo negli occhi ogni persona che ci ascolta, impariamo a parlare “al” pubblico anziché “in “ pubblico, ci sembrerà di parlare con pochi amici
-
Adottiamo uno sguardo “complice” ceri che quello che stiamo dicendo è davvero importante per le persone che ci ascoltano
10. Se io sto bene
mentre parlo e lo trasmetto a te raggiungeremo l'obiettivo
Roberta Caglio
Solocosebelle
mercoledì 4 maggio 2016
http://robertacaglio.blogspot.it/2016/05/strumenticoncreti-per-la-comunicazione.html
Strumenti
concreti per la comunicazione eccellente
Il Silenzio
Quante
volte abbiamo sentito dire che: “Il
silenzio vale più di mille parole” e, a pensarci bene, le persone da cui
restiamo maggiormente affascinate, spesso sono proprio quelle che esercitano al
meglio il potere del silenzio.
Il
silenzio a cui mi riferisco è quello “gestito” tecnicamente attraverso l’uso
delle pause, piccoli accorgimenti che producono grandi effetti.
L'uso
consapevole delle pause è in grado di rendere il discorso più avvincente e l’eloquio
più affascinante: questo tipo di silenzio è quello che, nell’ ars retorica, cioè l'Arte di “parlar bene “ , dal greco antico,
arte del dire,È capace di tenerci col fiato sospeso, facendoci desiderare di
ascoltare ciò che sta per arrivare. Il potere del silenzio non appartiene a
tutti, infatti lo scopo della retorica è
la persuasione, intesa come approvazione della tesi dell'oratore da parte di
uno specifico uditorio.
Molto spesso proprio chi si trova a parlare al cospetto di un pubblico più o meno vasto rischia di annegare in un fiume di parole, pur di non restare in silenzio, per il timore opposto di rimanere senza argomenti.
La
maggior parte delle persone chiamate a parlare in pubblico ha timore del
silenzio; teme quell’ intermezzo imbarazzante, durante il quale si sente spesso
giudicato dal pubblico, anche se quasi sempre si tratta solo di una percezione
errata dell’oratore.
Il
silenzio ha in sé un potere che gli deriva dall’ uso sapiente delle pause.
Essere in grado di usare il silenzio durante un discorso non accade
spontaneamente. Si tratta allora di imparare una vera e propria tecnica che,
una volta acquisita, potrà permettere a chiunque di gestire un discorso con
assertività ed efficacia.
Colui
che padroneggia il potere del silenzio è sicuro di sé, non teme il giudizio
dell’altro. Si concede questa opportunità e allo stesso tempo si pone in
ascolto dell’interlocutore, sia esso un pubblico di 10000 persone che a due o
poco più.
Facciamo
un esempio concreto e vivente : il nostro amatissimo Papa Francesco. A
prescindere dall’ appartenenza ad una fede religiosa o meno, quest’uomo è stato
capace di diventare il Papa di tutti, dal primo istante in cui si è presentato.
Il suo sguardo carico di bontà, il suo sorriso rassicurante, il suo tono di
voce caldo e amichevole, l’eloquio
calmo e determinato, hanno fatto di Papa
Francesco un Uomo in mezzo agli uomini.
E allora Buon...Silenzio e Buona Lettura
giovedì 31 marzo 2016
A proposito del Sorriso...
IL SORRISO....
E' sicuramente semplicistico e banale riassumere in quattro parole,
quello che un unico gesto può voler significare. La credenza comune
è spinta a fare del sorriso un’espressione di gioia e felicità,
ma da tempo i grandi filosofi, scienziati, artisti e letterati, ci
hanno dimostrato che non è così. Addirittura, analizzando lo
sviluppo umano, si sono potute fare numerose deduzioni sulla dinamica
evolutiva, grazie ai confronti di sorrisi di diverse specie viventi.
Fu poi Darwin che considerò
queste deduzioni dal punto di vista scientifico, e anatomico,
definendo quali erano i veri caratteri del sorriso.
Nell’ arte e nell’ iconografia in generale, il sorriso è sempre stato simbolo di bellezza e armonia, ci sono stati grandi artisti
che hanno reso questo elemento, un vero e proprio e mistero, altri che ne hanno fatto il protagonista assoluto delle loro tele, e altri ancora ne hanno dato un’interpretazione più azzardata in una visione futurista.
IL VALORE DI UN SORRISO
Un sorriso non costa nulla e rende molto. Arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante, ma il suo ricordo a volte è eterno. Nessuno è così ricco da poterne fare a meno. Nessuno è così povero da non poterlo donare. Crea felicità in casa, è sostegno negli affari, è segno sensibile dell'amicizia profonda. Un sorriso dà riposo alla stanchezza. Nello scoraggiamento rinnova il coraggio. Nella tristezza è consolazione. D'ogni pena è naturalmente rimedio. E'un bene che non si può comprare, prestare o rubare, poiché esso ha valore solo nell'istante in cui si dona. E poi se incontrerete chi non vi dona l'atteso sorriso, siate generosi e donategli il vostro: perché nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come chi non sa regalarlo agli altri.
Madre Teresa di Calcutta.
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lunedì 28 marzo 2016
IL Sorriso....
Il sorriso
Se
cercassimo la definizione
di “sorriso” sul dizionario,
troveremmo: espressione del volto umano. Tuttavia è sicuramente
semplicistico e banale riassumere in quattro parole, quello che un
unico gesto può voler significare.
“Il
tuo sorriso”
Toglimi
il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non
togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura
è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor
mio, nell'ora
più oscura
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
più oscura
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino
al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela
della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
Pablo Neruda
mercoledì 16 marzo 2016
I Quadranti della Libertà 4^ Articolo
I
Quadranti della Libertà
4^ Articolo
Puoi
aver sentito parlare oppure no di Muhammad Yunus, autore di Il
Banchiere
dei Poveri, ma il comitato del Nobel a Oslo , in Norvegia, ha sentito
parlare di lui. Gli hanno assegnato il premio Nobel nel 2006 per il
suo concetto del microcredito per gli imprenditori del terzo mondo.
“ Tutti
gli individui sono imprenditori “ dice Yunus “ ma molti non hanno
l'opportunità di scoprirlo.”
M.
Yunus ha detto questo prima che l'economia iniziasse a regredire nel
2007 e nel 2008, e sulla scia di tutte le infauste notizie
finanziarie sempre piu' persone cercano attivamente di reagire
facendo esattamente ciò che dice Yunus.
Ma
vi chiederete , qual'è l'attinenza con l'Occidente ...e cosa ci
insegna il meritatevole e caritatevole “LAVORO “ di Yunus…
Credo
che la conoscenza delle persone e dei modi in cui interagiamo sia
ancora inadeguata e credo ancora che, ogni persona sia estremamente
importante.
Mi
spiego meglio, ciascuno di noi ha un potenziale illimitato e puo'
influenzare la vita degli altri, non solo all'interno della propria
comunità ma anche delle nazioni, vedi Yunus , nei limiti e oltre ai
limiti della propria esistenza.
Fino
a che non creeremo un contesto in cui possiamo scoprire la vastità
del nostro potenziale non potremo essere ricchi e liberi.
Ricchi
non solo a livello economico finanziario ma nel senso più esteso
possibile, vivendo esperienze arricchenti, raggiungendo sogni in cui
non crediamo piu', permettendoci di esprimere tutti noi stessi in
mansioni che innalzano la nostra autostima, nelle quali sentiamo di
lasciare una traccia per i posteri, rendendo giustizia al Leader
carismatico sopito in ognuno di noi.
Roberta
Caglio
Formatrice
e Networker
lunedì 7 marzo 2016
I Quadranti della Libertà 3^ Articolo
I
Quadranti della Libertà
3^ Articolo
Libertà Finanziaria credo
sia, a mio modesto avviso, la Libertà più ambiziosa e meritataalla quale ognuno di noi
dovrebbe, sì dovrebbe, ambire.
Da quando, in seguito a molte
letture e approfondimenti sui motori di ricerca, sono diventata
consapevole che esiste un altro modo di vivere la vita, e che , è
proprio quel modo al quale io anelo da molto , molto tempo, la mia
vita ha subito un cambiamento di rotta incontrovertibile.
Mi spiego meglio. La maggior
parte di noi dopo aver studiato, o è andato alla ricerca di un
lavoro, oppure, come nel mio caso, l'aspettava già un impiego
nell'azienda di famiglia.
Sogni ??? Desideri ??? Talenti ??? Non
ci ricordiamo neanche piu', qual' era quell'attività che ci faceva
vibrare, dove il tempo scorreva così velocemente da non accorgersi
che calava la sera, il cosiddetto stato di “Flow”,come
amano definirlo gli americani.
E' importante capire questo
concetto.
Durante lo stato di Flow,
l'attività si fonde completamente con la consapevolezza:
mente e azione sono la stessa
cosa; la sua caratteristica principale è quella di provare un senso
diffuso di gioia e di piacere.
Ora, una domanda, semplice
semplice…
Quanti di voi/noi si
riconoscono nel vivere una giornata caratterizzata dal “Flow”
???
Credo , molto onestamente, che
pochissimi abbiano i privilegio di viverlo, anzi aggiungerei che,
secondo me, molti esseri umani l'hanno provato casualmente ma non
è fa parte della loro vita.
Un'esistenza vissuta
all'insegna di esperienze per lo piu' piacevoli , appaganti e
gratificanti, quasi in antitesi con quello che si vive oggi, porta
vantaggi incredibili non solo dal punto di vista psicologico
ma anche sulla salute, sulle relazioni ed incide
notevolmente sui risultati rendendoli eccellenti e
di successo.
Buona Lettura,
Roberta Caglio
Formatrice e Networker
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